flow-meter™ e LCR Honda insieme per un nuovo progetto scientifico
flow-meter™ e LCR Honda insieme per un nuovo progetto scientifico che vuole studiare negli atleti gli effetti della fatica nel corso della pratica agonistica ad altre prestazioni, le problematiche legate al respiro, nonché gli effetti della rirespirazione della CO2 all’interno del casco durante la prestazione sportiva.
A condurre i test il dottor Michele Zasa, medico rianimatore, Direttore sanitario presso Clinica Mobile nel Mondo Srl, per anni impegnato nel paddock della MotoGP e della Superbike e del dottor Arnel Hajdarevic, Medico Chirurgo Specialista in Medicina dello Sport.
I test sono stati fatti a giugno 2023 durante il Gp del Mugello sui piloti Alex Rins e Takaaki Nakagami (LCR Honda MotoGP) e i piloti Eric Granado e Miquel Pons (LCR E-Team MotoE) e ad agosto 2023 durante il Gp d’Austria.
Il dottor Zasa ci illustra i dettagli del progetto.
Qual è la finalità di questo progetto?
La finalità di questo lavoro scientifico osservazionale è duplice: anzitutto effettuare una raccolta multiparametrica di alcuni parametri fisiologici del pilota motociclista professionista; allo stesso tempo vogliamo andare a valutare le variazioni di questi parametri all’interno di un weekend di gara, in particolare in seguito alla gara Sprint.
Esiste letteratura scientifica a riguardo, nell’ambito della medicina dello sport? È mai stato fatto uno studio simile nell’ambito del motorsport?
Studi di questo tipo sono stati effettuati a livello di medicina dello sport in altri ambiti sportivi (ben più studiati dal punto di vista scientifico, in particolare il calcio). Nel motociclismo non è mai stato effettuato uno studio così completo, multi-parametrico. Sono stati valutati alcuni parametri in passato, con alcune osservazioni ma non è mai stato fatto uno studio su piloti professionisti. Questo si può pertanto considerare uno studio-pilota.
Il primo test è stato al Mugello (giugno 2023); quali test avete effettuato?
I parametri raccolti sono peso e altezza, pressione arteriosa, elettrocardiogramma a riposo, spirometria completa con tutti i parametri respiratori ad essa connessa, un test dell’apnea, la heart rate variability, e la bioimpedenziometria per la definizione della composizione corporea.
Ci sono già delle differenze consistenti con le persone che svolgono una vita da non professionisti dello sport?
Le differenze con i non professionisti riguardano in sostanza la composizione corporea basale, alcuni parametri elettrocardiografici e alcuni parametri respiratori che sono stati valutati in più occasioni.
Confermano le vostre previsioni o c’è qualche dato che vi ha stupito?
I dati che ci hanno stupito sono sostanzialmente respiratori, ma dobbiamo ancora effettuare altri test per poterli confermare: necessitano di continuità e ripetitività per poter affermare che siano stati effettivamente variati.